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Montagne uniche nate dal mare...

Le Apuane, definite Alpi per la loro morfologia aspra, sono un sistema montuoso che si sviluppa all’estremità nordoccidentale della Toscana per un’estensione di circa 1080 Km quadrati. Queste montagne, in gran parte composte da formazioni carbonatiche, formano una breve catena che corre parallela alla costa apuo-versiliese e si innalza fino alla quota massima di 1947 metri con il Monte Pisanino.

La tormentata storia geologica delle Alpi Apuane, iniziata circa 250 milioni di anni fa con il loro formarsi sul fondo del mare, si può leggere nella varietà delle rocce e nelle complesse strutture tettoniche. Il valore del patrimonio geologico e della geodiversità è testimoniata dagli oltre 250 geositi qui presenti.

Queste montagne
mostrano estesi fenomeni carsici sia di superficie che di profondità; Sono più di 1500 le grotte censite, per la maggior parte visitabili solo da esperti, ma tre importanti sistemi carsici sono state attrezzati per il pubblico: la Grotta del Vento in Garfagnana, l’Antro del Corchia in Versilia e la Buca di Equi in Lunigiana.


Una flora ricchissima di specie...

Una delle caratteristiche più sorprendenti di queste montagne è la loro eccezionale varietà floristica. Le Alpi Apuane sono un'area di elevata biodiversità vegetale, poiché ospitano il 30% delle flora italiana (1.800 specie e sottospecie su un totale di circa 6.000).

Le Alpi Apuane si trovano in una condizione di isolamento geografico, che ha favorito fenomeni di speciazione, endemismo, relittualità, ecc.
È qui presente un numero elevato di piante endemiche e subendemiche, pressoché esclusive dell'area, pari al 5% delle specie e sottospecie totali delle Apuane, che superano il 10% nelle zone di altitudine.

Globularia incanescens, Carum apuanum, Santolina leucantha, Athamanta cortiana, Centaurea montis-borlae sono solo alcuni dei nomi di queste emergenze floristiche che il visitatore estivo delle Apuane potrà ammirare nella loro esplosione di colori.

Dagli arbusti della macchia mediterranea ai boschi di quercia e carpino nero, fino alle faggete e alle prateria d’alta quota, si possono incontrare, nel giro di un’ora e sullo stesso sentiero, numerosissime piante appartenenti ad habitat naturali molto diversi tra di loro.
Tutto ciò è possibile grazie alla presenza di particolari microclimi legati all’esposizione dei versanti e ai repentini cambiamenti di quota.